• 30 novembre 2021 – Auditorium della Laga (Amatrice) presentazione del libro “Memoria e rinascita”

    Il 30 novembre 2021 nell’Auditorium della Laga di Amatrice, ho presentato il libro “Memoria e rinascita” sul tragico sisma del 2016 che ha colpito Amatrice, Accumoli ed Arquata del Tronto.

    Bisogna ricordare che la Comunità italo-australiana di Perth (e qui vanno ringraziati Tony Fini, Fred Calginari, Tony Pietropiccolo, Joe Delle Donne e Fabrizio Roberti) dopo il sisma del 2016, ha deciso di attivare un progetto di solidarietà nei confronti dei terremotati denominato “Donate for a smile” (= dono con un sorriso) e, dopo aver raccolto varie donazioni, ne ha affidato l’esecuzione alla Misericordia di Ariccia.

    Come responsabile del sociale sono stata coinvolta nel progetto che ho, in modo del tutto volontario coordinato con l’aiuto di altri volontari del Centro di ascolto.

    Il lavoro di coordinamento è stato supportato dai Comuni del cratere (Amatrice, Accumoli ed Arquata) e con l’uso di un camper reso disponibile dalla Comunità italo-australiana è stato attivato un centro di ascolto itinerante, che ha consentito di visitare le famiglie casetta per casetta in tutte le frazioni dei vari Comuni.

    E’ difficile ricordare quei momenti e le profonde emozioni che abbiamo provato. Abbiamo incontrato persone che avevano perso tutto, le loro case, persino i loro ricordi, qualcuno era riuscito a salvare dalle macerie alcune foto sgualcite; le aveva prese con sé e portate via dai calcinacci che ingombravano la strada.

    Qualche altro, aveva raccolto, come ricordo, non trovando altro, qualche pezzo di un piccolo mobile che era rimasto incastrato fra le pietre dei calcinacci sparsi dappertutto; non avevano perso però la loro dignità e con spirito di rassegnazione, anche se con il cuore a pezzi, guardavano già con spirito di rinascita al futuro.

    Nei nostri incontri ci siamo resi conto dei bisogni delle persone; agli inizi c’era bisogno di tutto, perché molti avevano perso tutto, ma quello che ci meravigliava era il fatto che non avevano perso il loro coraggio.

    Pensate che ci offrivano il caffè e non li ho mai visti piangersi addosso. Avevano bisogno di parlare con qualcuno e ci invitavano a non lasciarli soli, perché in quel periodo molti venivano da ogni parte d’Italia per aiutarli, ma, i più, dopo pochi giorni dovevano rientrare per le loro attività.

    Oltre ai beni materiali, molti hanno avuto grandi dolori per la morte dei figli, delle persone a loro care. E qualcuno, quando con la mente tornava indietro nel tempo si chiedeva : “Perché non è successo a me?”

    Erano domande purtroppo senza risposta, perché il terremoto è una forza che colpisce alla cieca senza una ragione apparente. Anche di fronte a casi così drammatici, di fronte ai quali noi restavamo ammutoliti, perché non si può dire nulla , né si trovano le parole adatte per alleviare i grandi dolori, non veniva però meno la loro dignità e la loro rassegnazione.

    Per noi che ascoltavamo, questo atteggiamento era di insegnamento e piuttosto che sollevare gli animi era il nostro animo che veniva sollevato dalla loro profonda umanità.

    Con l’ascolto siamo penetrati all’interno delle loro sofferenze, abbiamo attivato un’empatia con i loro cuori, una sintonia con i loro dolori.

    Noi abbiamo proseguito sui tempi lunghi e, a parte la sospensione per il Covid, senza mai interrompere i contatti telefonici, abbiamo continuato e, se non ci saranno altri blocchi continueremo la nostra attività.

    Si è creato un legame che continua tutt’oggi; ci hanno aperto le loro case e i loro cuori e da qui è nata la necessità di lasciare una traccia scritta di questa accoglienza. Le loro testimonianze sono state raccolte in un libro intervista cha ha visto la luce grazie alla casa editrice NeP edizioni.

    Nel libro che si chiama, come ho già anticipato, “Memoria e Rinascita” – Da un terra distrutta ad una terra di speranza – sono stati raccolti anche disegni di bambini e ricette culinarie date dalle persone del posto. Tutto questo per testimoniare lo spirito di rinascita e il desiderio di ricostruzione da parte dei più giovani e degli anziani senza dimenticare il passato e senza mai perdere la propria dignità di persone.

    Dai disegni dei bambini si scoprono i loro desideri, le loro aspettative per il futuro. Molti di quei disegni rappresentano delle ruspe nell’atto di rimuovere le macerie, altre rappresentano il sole che nasce simbolo del desiderio di un domani sereno.

    I bambini sono la speranza del domani, gli anziani sono la memoria storica delle tradizioni che non devono morire, ma devono essere un insegnamento per le nuove generazioni.

    I bisogni di oggi sono quelli di vedere finalmente attuata la ricostruzione; per questo si cerca di riattivare le sagre e di portarle in una luce nuova, si cerca di ricreare un tessuto di rapporti sociali e produttivi.

    Ora, speriamo di continuare la nostra presenza   per aiutarli nello spirito di rinascita cercando di capire i loro bisogni materiali e umani. Oggi, dopo il tempo trascorso, la nostra emozione è rimasta immutata, anzi è cresciuta nel tempo; non avrei mai immaginato di vedere tante persone nel giorno dell’incontro. Durante l’incontro ho notato con animo grato la presenza di ragazzi delle scuole di Amatrice e di Arquata del Tronto, accompagnati dai professori e dai dirigenti scolastici.

    I ragazzi sono la nostra speranza, il nostro futuro. C’é anche la possibilità di coinvolgerli prossimamente. Per esempio, si potrebbe bandire un piccolo concorso nelle scuole mettendo dei premi in palio aperto ai ragazzi che desiderino parteciparvi.

    Il concorso potrebbe consistere nella presentazione di temi, o di disegni, o di video-interviste aperto ai giovani. Questo è un desiderio anche della Comunità italo-australiana.

    Concludo ringraziando tutti coloro che mi hanno gratificato con la loro presenza e rivolgo un grazie particolare   a Gianna Petrocco, Mario Polidori e Silvia Iafrate che mi hanno supportato. Un grazie, grande come una casa, al prof. Fabio Torriero che ha fatto da moderatore di questo incontro.

    30 novembre 2021

    Caterina Viola

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