• La beatificazione del Giudice Rosario Livatino – di Caterina Viola

    Il 9 maggio scorso è stata, come è a tutti noto, una giornata particolare perché, dopo una lunga procedura, che la Chiesa adotta in base alle sue millenarie tradizioni, il Giudice Rosario Livatino, barbaramente trucidato dalla mafia alcuni decenni fa, è stato proclamato beato.

    Il fatto in sé merita una particolare attenzione perché va al di là di un rito (qual è quello della beatificazione) che trascende le tematiche interne della Chiesa e che si impone per quello che è stato il Giudice Livatino in vita, per la sua straordinaria levatura che, al di là della sua fede, ne fa una figura esemplare di laico integerrimo capace di sacrificare la sua giovane esistenza in nome del suo altissimo senso del dovere.

    La testimonianza di coloro che lo hanno conosciuto è concorde nel sottolineare il suo equilibrio, la sua imparzialità , il suo desiderio, nello svolgimento dei suoi compiti, di farsi operatore di giustizia, interprete equanime della legalità e non freddo esecutore di norme di diritto.

    Quando è stato ucciso, la stampa dell’epoca, in una delle esemplificazioni che spesso ne contraddistinguono l’operato, amò definirlo il “giudice ragazzino”.

    Nulla di più inesatto, perché Livatino anche se nel pieno degli anni (all’epoca in cui è morto era trentasettenne) era già da dodici anni in Magistratura ed era punto di riferimento per l’esperienza maturata e per la sua conoscenza del diritto nel suo Ufficio.

    Ora, oltre ad essere uno straordinario esempio di laico impegnato, Livatino è divenuto anche un martire della Chiesa, quella stessa Chiesa che un tempo non lontano parlava “poco” di mafia, ma che ora, almeno nella sua parte più ispirata, dopo la svolta coram populi di Woitila (con il suo celeberrimo: “Convertitevi! !”) prende sempre più spesso posizione contro le degenerazioni della illegalità e delle mafie.

    Ma ora basta parlare di Livatino è giunto il momento di lasciare la parola al Giudice Ottavio Sferlazza che oltre ad aver svolto in modo impeccabile le funzioni di Magistrato che lo hanno portato a stabilire dei contatti con Livatino, è anche una delle anime decisive delle iniziative adottate in questi anni da “Vento di legalità”.

    Siamo onorati di lasciare la parola al Giudice Ottavio Sferlazza postando nelle pagine che seguono un suo articolo su Rosario Livatino, articolo nel quale ne viene tratteggiata, in modo illuminante, la sua figura professionale e la profonda umanità.

    10 maggio 2021

    Caterina Viola

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