Nell’ambito del più ampio quadro di eventi in materia di legalità, Caterina Viola referente del Presidio territoriale dei Castelli Romani “ Natale De Grazia “ di “Libera“, ha incontrato Augusto Di Meo, testimone oculare dell’uccisione di don Peppe Diana, da parte della camorra.
L’Incontro/evento ha affrontato il tema della “Memoria ed Impegno “ e ha avuto luogo il 1° ottobre scorso, nella prestigiosa Sala Maestra di Palazzo Chigi di Ariccia.
Oltre ad Augusto Di Meo e Caterina Viola, sedevano al tavolo dei relatori Mons. Carlo Averzano, amico e sodale, di don Peppe Diana, Serena Terraschi, responsabile scuole dell’ANPI; moderatore nel corso dell’incontro è stato il giornalista Emanuele Scigliuzzo.
L’Evento ha visto una larga partecipazione di numerosi studenti di varie scuole del territorio, studenti che hanno interloquito con i relatori, ponendo interrogativi e domande che hanno dimostrato il grande interesse con cui si è svolta la manifestazione.
Intervento di Caterina Viola
Oggi, i protagonisti di questa giornata sono i ragazzi seguiti dai rispettivi docenti e Dirigenti e Augusto Di Meo, ospite d’onore.
Saluto e ringrazio il Sindaco per la sua disponibilità e la sua grande sensibilità e attenzione verso la legalità.
Saluto le Autorità civili presenti e il Comandante della Stazione dei Carabinieri di Ariccia, Valentino Barbetta.
Saluto e ringrazio Augusto Di Meo che mi onora della sua amicizia dal 2014, quando ci siamo incontrati a Casapesenna in un evento sulla legalità al quale hanno partecipato studenti provenienti da scuole della Sicilia, della Campania e del Lazio.
Il mio ringraziamento va a Serena Terraschi, responsabile scuole dell’A.N.PI. Da quando si è attivato il Presidio territoriale è la prima volta che lavoriamo insieme: l’augurio è che si possa continuare anche per l’avvenire e che si possano coinvolgere altre Associazioni, perche come fra l’altro dice don Ciotti le mafie si combattono con lo stare insieme.
Saluto e ringrazio i Dirigenti, i docenti delle scuole che, come di consueto, hanno dimostrato una profonda sensibilità nei confronti di tematiche utili per la formazione di una coscienza civica negli alunni.
Il tema dell’Incontro di oggi sulla quotidianità della “Memoria ed Impegno” è molto caro a “Libera”. Infatti lo stesso don Ciotti ha sempre richiamato tutti alla memoria, all’impegno e alla partecipazione.
Il prossimo anno, vi anticipo, la Giornata nazionale della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie sarà celebrata nella città di Torino il 21 marzo prossimo, primo giorno di primavera.
“La Memoria” non è un semplice “ Ricordare “ ma è un Raccontare, Ascoltare e Agire concretamente nel presente, é uno stimolo ad “ agire “ concretamente, giorno per giorno.
Cosa significa “Memoria e Impegno”?
Memoria: Si tratta del ricordo attivo delle vittime innocenti delle mafie, del terrorismo e del dovere. Non è solo un atto di commemorazione, ma un modo per far vivere i loro nomi e le loro storie, rifiutando l’oblio.
Impegno: Si traduce in un’azione continua e quotidiana che parte dalla conoscenza e dalla sensibilizzazione, per trasformare il ricordo in un motore di cambiamento. Significa costruire la legalità e la giustizia nella società, a partire dalle scuole e dalle comunità.
Coinvolgimento delle scuole: Il Ministero dell’Istruzione incoraggia le scuole a partecipare a iniziative educative per formare le giovani generazioni, costruendo una memoria collettiva sulle vittime delle mafie e sui successi dello Stato nel contrasto.
Lo stesso don Ciotti ha ribadito, anche di recente, che ricordare ed impegnarsi devono per ciascuno di noi significare che è necessario “Prendere parte e prendersi una parte di responsabilità. Insieme. Ogni giorno”. ….”Perché aspettare che siano sempre gli altri ad agire significa mettere nelle loro mani il nostro destino: rinunciare a una quota della nostra libertà”
Il Presidio territoriale dei Castelli Romani di “Libera” ha cercato di perseguire gli obiettivi della memoria e dell’impegno secondo quegli insegnamenti.
Ma, come ?
In modo particolare, attraverso il coinvolgimento delle scuole, attuato con iniziative educative per formare, con l’apporto dei Dirigenti e dei docenti, le giovani generazioni, costruendo una memoria collettiva sulle vittime delle mafie e sui successi dello Stato nel contrasto contro l’illegalità.
Nel periodo 2023-2024 sono state coinvolte, nel territorio, cinque scuole, per un totale di undici classi visitate, nel successivo periodo 2024/2025, a data corrente, il coinvolgimento ha riguardato undici scuole per un totale di cinquanta classi visitate.
Le iniziative svolte nelle singole classi hanno mirato a tramandare, con un approccio finalizzato a suscitare l’interesse dei giovani destinatari, il ricordo delle vittime e a promuovere una cultura della legalità attraverso un impegno concreto e quotidiano contro le mafie e la violenza.
La risposta dei più giovani, unitamente a quella dei docenti e dei Dirigenti dei plessi scolastici nei quali sono avvenuti gli incontri formativi sulle tematiche della lotta all’illegalità, è stata positiva e al di là di ogni più rosea aspettativa.
Augusto di Meo, che è oggi nostro importante ospite, ne sa qualcosa, perché nel corso di un Incontro con gli studenti in una scuola del nostro territorio è stato attivato con lui un collegamento online che ha incontrato il grande interesse degli alunni i quali hanno, in tal modo, avuto la possibilità di interloquire confrontandosi con un testimone oculare di un delitto di camorra e ascoltare il racconto di vicende vissute sulla propria pelle, con coraggio e determinazione fino al sacrificio personale.
Sicuramente, anche l’Incontro di oggi con Augusto susciterà un elevato interesse fra i partecipanti.
Per non togliere ulteriore spazio, concludo dicendo che, secondo gli insegnamenti di don Ciotti, il ricordo attivo delle vittime innocenti delle mafie, del terrorismo e del dovere non è solo un atto di commemorazione, ma un modo per far vivere i loro nomi e le loro storie.
Dobbiamo rifiutare il disinteresse, l’indifferenza e l’abbandono nel dimenticatoio.
Perciò, e mi rivolgo ora a voi ragazzi, è importante che sia vivo nel vostri cuori il ricordo delle vittime e sia forte il vostro impegno nella diffusione, a partire dalla vita di ogni giorno, della cultura della legalità.
Insomma, se vi capita di trovarvi di fronte a dei fatti illegali, non bisogna aver paura e far finta di niente, ma parlatene con i vostri familiari che, in base alla loro esperienza, potranno consigliarvi,
Ragazzi siete voi la nostra speranza.
Chiudo con una frase di Paolo Borsellino sul ruolo dei più giovani nella lotta alle mafie: “Se la gioventù le negherà il consenso, anche l’onnipotente e misteriosa mafia svanirà come un incubo.”
Caterina Viola
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